Per me e' un grafico interessantissimo. Mette in evidenza la stortura italica della crescita salariale basata sull'eta', non sul merito. L'avanzamento per gli anni di anzianita', non per le capacita' personali.
Mettetevi nei panni di un giovane italico che vede questo grafico, cosa potrebbe dire?
- per partire guadagno meno di un collega britannico di pari eta'. E non poco meno... Questo mi forza ad essere schiavo dell'azienda e della famiglia (e qui mi scuso con tutte le mamme che sono felici di tenersi a casa i bambini fino a 30 anni). Non sara' meglio emigrare?
- quando sono al picco della produttivita' (tra 40 e 49, semplicemente perche' e' la mia categoria e poi perche' lo dicono gli autorevoli salari inglesi...) perche' ho energie ma anche esperienza, comincio a guadagnare come un giovane britannico alle prime armi. E un po' mi girano le balle, anche perche' mi tocca farmi lavare le mutande ancora dalla mamma...
- quando me ne andro' in pensione, me ne faro' un baffo del vecchio britannico, anche perche' in Italia si vive piu' a lungo e la pensione e' legata (era?) a quanto si guadagnava alla fine. Per non rischiare, me ne sto buono buono, non faccio casino e aspetto di guadagnare quando passo i 60. Tanto qui funziona tutto cosi'
- guadagno poco all'inizio, ma so che guadagnero' tanto a breve. E poi gia' metto in saccoccia piu' o meno i soldi che guadagna mio nonno, che e' vecchio e rincoglionito, quindi mi sento gia' meglio
- se mi faccio il mazzo subito, lavoro duro, a breve verro' riconosciuto, guadagnero' bene, mi faro' una famiglia e una casa, e poi andro' in vacanza in Italia invidiando i miei coetanei che vivono con la mamma e fanno la bella vita
- mi spiace un po' pensare che quando passero' i 50 anni comincero' a guadagnare di meno, pero' tutto sommato ci sta. Meglio mettere via qualche denaro all'inizio, e poi me ne vado in pensione presto. Oppure vado in Italia da pensionato, perche' mi hanno detto che si vive bene e si guadagna tanto